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Il programma di Morandi al TdV

L'IMPIANTO GRAFICO E LUCI
usato per lo show di G. Morandi.

SCHEDA TECNICA e filosofia
delle tecnologie usate.

di Enrico Cairoli

Dopo anni di Talk-Show finalmente il Teatro delle Vittorie è tornato ad un utilizzo
più consono al suo nome, lo show musicale classico.
Lo spettacolo di Morandi, nella più classica delle tradizioni era fondato principalmente
sull'esibizione canora del conduttore e degli ospiti che hanno partecipato.
Quindi illuminotecnicamente parlando il teatro era diviso in due zone:
il palco (campo) per le esibizioni principali e le proiezioni di immagini.
La platea (controcampo) per le esibizioni minori, ingressi ed eventuali presentazioni o interviste.


PIAZZATO 1PIAZZATO 2

Di conseguenza il progetto luci comprendeva un illuminazione praticamente
a 360° per le luci bianche e per l'effettistica.
Il palco utilizzava come parte del disegno luci un grande schermo video sul quale
venivano proiettate tutte le grafiche animate per le esibizioni.
L'impatto emotivo di tale sistema è stato importantissimo su tutti i piazzati.
Ogni quadro luci estrapolava dal contributo video lo stile grafico e il tono di colore.
La scenografia essenziale quindi faceva perno molto sul fondale video per trasportare
il teatro in tutte le location virtuali ispirate dalle canzoni.

L'effettistica era divisa come nella maggior parte dei disegni luce
in wash e spot. Il semicerchio sovrastante il grande schermo era fornito
di spot e wash dedicati alla grafica per il pavimento, essendo di controluce
non si rischiava di disturbare il soggetto eventualmente immerso nel disegno.
In alcune situazioni questa americana lavorava anche per creare dei tetti
di luce sopra lo schermo sottolineati dal fumo presente in scena.
I potenti wash Coemar erano dedicati per colorare il pavimento e per
lo strobo sulle canzoni... più movimentate.

 DALLA CAMERA ALTADA CAMERA 2
Nella parte inferiore del già citato schermo lavoravano una riga di specchio
mobile della SGM per creare un distacco di confine tra pavimento e
grafiche proiettate. La posizione ravvicinata al telo permetteva di creare
dei disegni a luce radente sia sul pavimento che sul fondo.
Le americane antistanti e le due all'interno del semicerchio proseguivano
il compito già citato con spot e wash fino al confine palco – platea disegnando
in alcuni casi fasci di luce per la camera 2.
Il controcampo era lavorato dai Mac700 Spot, MacTW1 e Victory II per colorare
il pubblico e per creare disegni verso il palco nelle inquadrature dello Steadicam.
I fondi della galleria erano retro-illuminati da CP Color 400, Mac2000 Wash,
StripLiteLed e gestiti dal sistema matrix di una delle due Vector.


TETTO DI LUCEI VICTORY 2 VERTICALI
Il sistema di video proiezione era creato da ben 6 proiettori che lavoravano
in 3 coppie sovrapposte per incrementarne la luminosità. Il tutto era gestito
dal sistema Catalyst in HD coordinato da un operatore di notevole esperienza
e capacità, FABIO PAGANO.
Per il controllo del complesso disegno luci bianche ha lavorato ai banchi
Strand 520 VALTER LOIA, Capo Squadra Specializzati del Teatro delle Vittorie.
Alle due Compulite Vector dei motorizzati hanno lavorato GIANLUCA BRUNACCI
e il sottoscritto per coordinare le 16 uscite dmx dell'impianto.


LA GALLERIAI VIDEOPROIETTORI CHRISTIE

INTERVISTA
Ecco una breve intervista al Direttore della Fotografia
IVAN PIERRI che ha curato il disegno e il progetto luci:

EC = Enrico Cairoli
IP = Ivan Pierri



EC: Il programma ha avuto una evidente impronta monocromatica, come è
nata questa filosofia illuminotecnica?

IP: E' stato un percorso lungo e tortuoso nato da una serie di riunioni che coinvolgevano
sia Morandi che Michele Ferrari con i quali ho condiviso questa scelta che doveva riproporre
in chiave moderna la filosofia estetica della televisione in B/N degli anni '60.



EC: In un impianto luci con complemento di videoproiezione sono svariati
i problemi e i compromessi spesso non facili da risolvere. Come si è
intervenuti per una plausibile convivenza?

IP: Quando si ha a che fare con delle proiezioni bisogna essenzialmente osservare due regole:
diaframmi molto aperti e luce bianca molto "controllata" per non sporcare lo schermo di proiezione.
Quando la grafica poi diventa così importante e gli schermi sono così ampi è importantissimo trovare
un equilibrio espressivo e di importanza con le luci che spesso devono diventare semplicemente
una rifinitura che rispetti le immagini della proiezione.



EC: Ormai il legame luci e proiezioni grafiche è sempre più diffuso in
live, televisivo, teatrale. Come nascevano i disegni dei piazzati, si partiva
da una idea grafica predefinita oppure si costruiva tutto al momento?

IP: Il progetto luci non può prescindere dalla scenografia, quindi dagli schermi di proiezione
e quindi dalle grafiche che questo ospiterà.
La confezione estetica di un programma parte da riunioni che avvengono molto prima di entrare in studio.
Un progetto luci azzeccato deve poter soddisfare le esigenze espressive pattuite in riunioni
di impostazioni e anche di suggestioni suggerite al momento durante le prove.



EC: Vengo alla tecnica:
All'interno dell'impianto con classici testamobile e specchio mobile c'è
stato un uso cospicuo di prodotti alogeni (VictoryII - TW1).
Che parte hanno avuto nel disegno luci del programma?

IP: Ho usato le lampade alo tw1 nella zona esterna al palco dove ho preferito essere forte sui colori caldi
e dove ho ritenuto più utile la possibilità di utilizzarli quasi come proiettori convenzionali.
Quanto ad i victory 2 amo usare questo proiettore come controluce sul cantante nei momenti musicali utilizzandolo
come punto luce convenzionale con la frost sul piazzato delle bianche.



EC: Ultima domanda:
Il piazzato luci chiave (o luci Bianche) ha visto un utilizzo di numerosi
piccoli fresnel alogeni da 300 watt e di piccole fonti par.
Quale è stato il motivo per non utilizzare il classico sistema con grandi
fresnel alogeni (1000,2000 e 5000) ?

IP: ogni tipo di trasmissione ha bisogno di un sistema diverso di fonti luminose.
Nel varietà classico, come poteva essere lo show di Morandi, il frazionamento delle fonti luminose
in corpi illuminanti molto piccoli rende inquadrabile le americane in ogni momento
(cosa molto frequente nella regia dei varietà) e annulla le ombre del braccio e dello steady.



EC: approfitto di questo articolo per ringraziare IVAN PIERRI per la breve intervista e per
l'opportunità che ha offerto alla squadra luci del Teatro delle Vittorie di
poter tornare a lavorare con soddisfazione ad un prodotto televisivo di qualità.

LA REGIA LUCI

LE DUE VECTOR BLUELO STAND 520

IL SISTEMA CATALYSTLA WHOLE HOG DI FABIO

Veniamo alla scheda tecnica:
I prodotti utilizzati per l'effettistica nel progetto luci di Ivan Pierri sono stati i seguenti

CLAYPAKY
Alpha Spot HPE 1200 - Stage Profile Plus SV – CP Color 400 MH

COEMAR
Infinity Wash XL - StageLiteLed – StripLiteLed


SGM
Victory II 250

MARTIN
MacTW1 – Mac2000 Wash - Mac700 Spot

CHRISTIE
n.6 Videoproiettori DLP

Consoles per il controllo luci:
n.2 Compulite Vector Blue
n.2 Strand 520

Consoles per il controllo video
Whole Hog per Catalyst in HD




© Enrico Cairoli 2009

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