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La ROBE Italia allo Studio Uno

Il 26 aprile nello storico Studio Uno di Teulada si è svolta un "demo" dei nuovi
prodotti della ROBE Italia, presentati a noi da Marco Bertolini.
Ovviamente anche se questo mio servizio l'ho incluso nelle pagine dei test,
non comprende un vero e proprio esame dei singoli corpi illuminanti a causa
del cospicuo numero dei prodotti presentati da ROBE Italia.
Quindi mi sono dedicato più ad una panoramica delle caratteristiche salienti
che ad un test tecnico particolare.
La presentazione è iniziata con i più piccoli della famiglia, WASH e SPOT da 250 W.
Per lo spot è stato messo in risalto subito una buona qualità generale dell'ottica che
in ogni condizione (frost, prismi e zoom step) la perdita di flusso luminoso è veramente
contenuta per un "piccolino". Le possibilità grafiche sono buone grazie ad un attento
abbinamento tra gobos fissi e rotanti, ruota colori adeguata per una fonte da 250 W.
Passando al cugino wash vediamo un buon sistema di mescolazione colore in
un efficiente e luminoso sistema ottico.
Misurazioni sul campoWASH e SPOT da 250
Comunque le cose interessanti come novità le ho appurate su proiettori più grandi
wash e spot da 575 e 1200 W.
Riassumendo le peculiarità, ho visto grandi possibilità grafiche delle versioni  spot
i quali hanno veramente dei bei gobos sia singoli che sovrapponibili.
- VE NE MOSTRO ALCUNI QUI SOTTO -
I GOBOSI GOBOSI GOBOS
I GOBOSI GOBOSI GOBOS
Un altra cosa che a prima vista è stata notata da tutti i partecipanti all'evento
la impercettibile perdita di luminosità con l'inserzione del
prisma a dimostrazione della già sopracitata qualità delle ottiche ROBE.
Altro pezzo forte dello spot da 1200 W è stata l'enorme escursione dello zoom con
un perdita di luminosità in posizione "tutto largo" più che accettabile vista la
ampia superficie illuminata !?.
Un cosa per la TV molto importante è stata la silenziosità di tutta la gamma
sia nei movimenti della testa che quelli dei dispositivi interni sempre nei limiti.
L'ottima graficaBello ma voluminoso !?L'enorme base
 Altre caratteristiche notate la predisposizione per l'ethernet di tutti i proiettori
per il linguaggio dati del domani. Questo ci ha dimostrato l'attenzione verso il
futuro della azienda ROBE Italia, già vista sull'ergonomia del pannello di
configurazione del proiettore fin troppo sofisticato per un testa mobile.
L'RJ-45 pronto !Un pannello veramente fanatico
 Ovviamente non ho mancato di sbirciare all'interno di un loro proiettore per notare
una buona meccanica (almeno all'apparenza), un cablaggio ordinato ed un
vano lampada ben protetto dal resto dei dispositivi. Certo ... poi un proiettore
dimostra una buona meccanica ed elettronica dopo un lungo periodo di
"duro lavoro" in campo, spulciando tutti gli eventuali punti deboli.
In poche parole i proiettori nuovi sono tutti belli e luminosi, poi ... !?
Il piccolo 250 spotLa meccanica interna
Oltre tutte le versioni a scarica wash e spot presentate dalla ROBE Italia
abbiamo visto anche un grosso wash alogeno con lampada da 750 W.
Secondo me ... forse ho capito male, la lampada era da 75 W vista
la resa luminosa. A parte gli scherzi, questo alogeno viene visto
dopo il ClayPaky da 1000 W che continuo a dire è il più luminoso
wash a fresnel alogeno mai visto ( da me ). Quindi il paragone
non sussiste, ma la ROBE dovrebbe comunque rivedere tutto il sistema
lampada del grosso wash alogeno "DORMIENTE".
Personalmente credo che una fetta di mercato si stia aprendo verso
il wash alogeno, principalmente per uso televisivo. Lo show "live"
secondo me ha tutt'ora difficoltà ad usarli e tende ancora (giustamente)
al peso che, si sà è determinante numericamente sulle americane.
Quindi i wash alogeni con fresnel vengono visti purtroppo
come oggetti belli, luminosi ... ma pesanti e non semplici da realizzare.
-
 Veniamo ora ai più attesi ( da me ) della giornata, i motorizzati a LED.
Durante questa demo abbiamo visto all'opera ( finalmente ) il fratello maggiore
dell'EYECOLOR > AYRTON-LIGHT  < il tondo EYECOLOR 2.
In un mio precedente articolo avevo già testato il piccolino da 18 led,
VAI ALL'ARTICOLO
CLICCA SULLA FOTO PER LEGGERE
IL PRECEDENTE ARTICOLO
adesso abbiamo sotto gli occhi finalmente il 36 led.
A prima vista il "tondo" testa mobile esteticamente è uguale al fratello
minore a differenza dell'ovvia testa più grande per accogliere un maggior
numero di led della matrice RGB. La base sembra identica per tutte e due
le versioni. La luminosità maggiore certamente si fa sentire, ma ha dire
la verità ... personalmente mi aspettavo qualcosina in più visto il suo
concorrente della COEMAR già testato allo Studio 5 della Dear.
- VEDI IL SERVIZIO -
L'iWASH LED della COEMAR
Finalmente in questa versione è stato aggiunto il parametro dimmer totale
(separato) ed un altro parametro riguardante le macro preprogrammate.
L'EYECOLOR 2I 36 led all'opera
Nella precedente versione a 18 led
per dimmerare il flusso luminoso bisognava agire direttamente sui 3
parametri RGB con prevedibile imprecisione colorimetrica e disagio
organizzativo con alcuni banchi luce che prevedono un solo parametro
gestibile come dimmer. Altro peccato di gioventù risolto, è quello
riguardante il "flicker" che affliggeva la prima versione nel momento
in cui la sua luce veniva ripresa da una telecamera con otturatore
variabile inserito. Sicuramente è cambiato tutto il sistema di pilotaggio
della matrice a led tricromatica. Per il resto il testa mobile e rimasto
 fedele al suo predecessore e pesa solo 9 Kg.

Ed ora veniamo al "PEZZO FORTE" del pomeriggio allo Studio Uno.
IL MODULED 318 della  > AYRTON-LIGHT  <.
Il mio entusiasmo, e non solo il mio, è giustificato dalla vista finalmente
di un corpo illuminate a led tricromatici "concreto".
Prima cosa che salta alla vista e la luminosità veramente notevole per
tre matrici cosi piccole. Segue la piena modularità del corpo e la possibilità
di mettere dei filtri frost oppure ovalizzatori speciali con la caratteristica
a dir poco fantascientifica di una perdita di luminosità praticamente nulla.
L'inserimento di un filtroEcco la nuova pallas
Si è provato ad illuminare una scena sia da distanza di circa 6 metri che dal basso
provando alcuni dei suoi filtri per diffondere o deformare la luce emessa.
In tutte le situazioni il MODULED 318 ha dimostrato una luminosità notevole
sia con i filtri diffusori, che senza..
Questo, secondo me è già un valido sostituto dei sistemi logaritmici alogeni
per illuminare i fondali ( leggi Pallas e/o Iris ). Luminosità, consumi e resa
generale cominciano ad interessare ed a provocare già svariate fantasie
di utilizzo tra i colleghi intervenuti.
Concludo qui la mia panoramica su questa interessante giornata  "demo"
ringraziando i promotori ed i colleghi per lo scambio di chiacchiere.
Per maggiori informazioni riguardo i suddetti prodotti contattare il sito della
- - ROBE ITALIA - -

 
Le prove in studio dei motorizzati.
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GRAZIE A TUTTI !
Buon lavoro a tutti !

© Enrico Cairoli 2005


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