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La ricerca del colore

( Ovvero quando la resa del colore non ci soddisfa )
di Enrico Cairoli

Non c'è niente di più frustrante che provare a mescolare un colore con uno scanner
con il dispositivo CMY ed ottenere un risultato di luminosità più che "scarsa".
Sappiamo tutti che nella maggior parte dei proiettori i colori si ottengono per
sottrazione, cioè interponendo tra lampada e soggetto da illuminare un filtro
colore (dicroico) oppure una gelatina. Nei motorizzati troviamo un mescolatore di
complementari (CMY) oppure delle più semplici ruote con colori già definiti.
Ma dov'è la "rogna" che ci affligge ogni volta?
Purtroppo per lampanti motivi di efficenza luminosa quasi tutte le case costruttrici
di motorizzati fanno largo uso di lampade a scarica per i motivi che elenco:



Resa luminosa 
( maggiore delle alogene )

Temperatura di lavoro minore dell'alogena 
( quindi dispositivi di ventilazione ridotti )

Fonte luminosa puntiforme 
( ottima per i sistemi ottici complessi )

Esclusione di sistemi di regolazione elettrica della lampada 
( dimmer che in ogni caso  variano la temperatura colore della lampada )

Minori potenze elettriche in gioco 
( cavi, cablaggi e  consumi minori )



Comunque... come dico sempre, non è tutto ORO quello che luccica !

Le lampade a scarica, per carità di vantaggi c'è ne hanno dati tanti ed
altrettanti problemi ci hanno risolto... ma ad un prezzo che non passa indifferente !?
Il prezzo da pagare è quello della difficoltà di creare con i motorizzati (a scarica)
i tanti desiderati colori CALDI, i rossi gli orange, i tramonti, le albe, etc..
Il perchè è inesorabilmente semplice, queste lampade osservando il loro
gamma di frequenze luminose possiedono praticamente (chi più, chi meno)
un "buco" sulle frequenze del rosso. In poche parole questa frequenza viene
emessa con un energia ridotta in confronto al resto della luce.
Quindi quando noi all'interno di un motorizzato inseriamo davanti al sistema
ottico un filtro per creare il rosso (magenta+giallo) otterremo per sottrazione
l'uscita della già misera emissione della lampada in quelle frequenze.
Risultato un rosso che per vederlo bisogna spengere tutto il resto del piazzato :-(.

La situazione per fortuna non è tanto drammatica, non tutte le lampade a scarica
escono senza il rosso. Alcune ne possiedono sempre in quantità minore, ma tanto
quanto basta per ottenere un risultato decente. Un esempio da esperienza
personale, ho notato già evidenti differenze tra una HMI ed una MSR, quest'ultima
mi ha aiutato di più nei colori caldi. Ma a questo punto devo sottolineare
l'esperienza "personale" perchè non è neanche... sempre colpa della lampada
nella riuscita dei colori caldi. Ci sono anche dei fattori ottici che si aggiungono
spesso al problema come: dicroici danneggiati o sporchi, ottiche ormai cristallizzate,
filtri di conversione approssimativi e quindi come diceva il grande TOTO';
E' LA SOMMA CHE FA' IL TOTALE !!

A questo punto per ottenere i tanto sognati colori caldi non c'è niente da fare
che tornare alla povera lampada alogena. Ora, però si potrebbe pensare che
il problema poi... migra sui colori freddi (blu, azzurro, ciano). Questo non è tanto
vero, la lampada alogena possiede un buona componente ultravioletta capace di
aiutare l'emissione dei colori freddi.. certo, purchè non venga "dimmerata".
Un esempio per tutti noi ci viene dato ormai da anni dallo "storico" VL5 alogeno
della Vari*Lite il quale con il suo geniale sistema di mescolazione colore tricromatico
produce una più che ottima gamma di colori nell'intero spettro.
Il mercato dell'effettistica quindi, nonostante i vantaggi economici delle lampade a scarica
non è stato proprio cieco a questo tipo di esigenza illuminotecnica,
molte case producono scanner e washlight alogeni di potenza adeguata
(ClayPaky - Vari*Lite - Sgm - Ampton).
Il futuro poi ci prospetta cose particolarmente "stimolanti" come i proiettori
a led, i quali forniranno i colori per addizione ( RGB ). Di conseguenza i colori
composti (giallo, ciano, magenta) risulteranno addirittura più luminosi dei
primari... prodigi dell'addizione !
( vai all'articolo NASCE IL DUBBIO )
Purtroppo ancora se ne fà un uso limitato, sia per la poca diffusione commerciale
(almeno in Italia), che per gli alti costi dei primi sistemi.

Un direttore della fotografia un giorno mi disse:
- Basta sono stufo! La prossima volta per fare un orange come dico
io mi porto una ventina di candele da casa ... -
Come dargli torto ?

Buon lavoro a tutti !



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