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Pink Floyd
- Luce e Musica -
 dalla TV al concerto...
di Enrico Cairoli

Da sempre nel mondo dello spettacolo e dell'intrattenimento si e' cercato di sottolineare
la musica con le luci.
La cosa maturò  negli anni '60/'70 con le prime centraline di luci sequenziali e psichedeliche.
Quest'ultime furono un successo dilagante nelle prime discoteche proprio per il
particolare effetto sincrono alla musica molto suggestivo per l'epoca.
In quei casi la tecnologia diede un forte contributo all'effettistica del momento che
viveva spesso  asincrona al contenuto musicale degli show.
Nel corso del tempo il progresso tecnologico ed i primi scanner GoldScan -Clay Paky-  a specchio mobile
aggiunsero alla semplice modulazione della luce anche il movimento del fascio stesso.
A questo punto la nuova possibilità creativa modificò  la logistica di un piazzato luci
ormai vincolato ad un nuovo disegno mobile (dettato da una particolare esigenza musicale).
Purtroppo nel dilagare dell'effettistica motorizzata nacquero ulteriori problematiche tra musica e luce.

Come giustificare un piazzato luci che si muove?
?eppur si muove?
In che contesto musicale ed artistico utilizzarlo?

Unico punto in comune tra piazzato fisso e mobile rimane sempre il sincronismo musicale.
Un bel piazzato luci fisso animato solo da dissolvenze di accensioni e spegnimenti avrà il suo efficace
impatto emotivo solo se seguirà con estrema precisione la metrica del brano musicale da illuminare.
Quindi un fascio di luce, a questo punto "mobile" avra' addirittura un'esigenza quasi coreografica
nel contesto dello show mantenendo sempre il dovuto sincronismo musicale.
Secondo me un adeguato legame metrico con la traccia musicale sarà  sempre la chiave di successo di un piazzato
luci, con qualsiasi componente grafica o di movimento. Di conseguenza al momento della pianificazione di un effetto e'
sempre meglio partire dall'ascolto del brano musicale, più che risolvere con effetti standardizzati da mode del
momento, quasi sempre fuori luogo e scontate.
Ormai nello show business di oggi l'immagine di un artista musicale vive in uno
stato poliedrico che non include solo l'espressione musicale, ma tutto un contorno di immagine del quale ne fa parte
anche l'effettistica luce. Ad esempio un discografico che accompagna un artista in TV cercherà per logica di spiegare
al responsabile delle luci le sue esigenze riguardo l'impronta d'immagine da mantenere durante l'esibizione. Cosi
abbiamo visto come l'effettistica luci deve per forza maggiore fondersi con il brano musicale che rappresenta al
momento, con regole di linguaggio espressivo simili a quelle di un montaggio cinematografico.
Questo mio breve articolo è solo uno stimolo al popolo creativo degli effetti  a curare di più le animazioni, le loop, i
flash, in modo musicale spendendoci quel poco tempo in più che consente di fare una cosa fatta bene.
Mi rammarica vedere spesso nei programmi televisivi dell'ottima grafica luci sminuita da
movimenti goffi e fuori tempo o addirittura in loop automatiche.
Purtroppo questi sono anche i danni provocati dalle leggi industriali che dilagano sempre di più nel
mondo dello spettacolo, quindi tutto và fatto nel minor tempo possibile e nel peggiore dei modi.
A mio modesto parere una sana anche se breve pausa luci per programmare un banco
con l' adeguata cura musicale porterà un guadagno non solo per l'artista.
Di questi tempi poi la musica leggera (dance, hi-pop, free style etc..) è molto facile da seguire a livello di tempi
 musicali , quindi ci si può anche scatenare nei piazzati base ... ma occhio ai sinc !
 La costruzione di un disegno luce musicale per concludere si può dividere in varie sezioni
con effetti diversi a secondo il momento musicale e con un finale ben studiato per rendere più godibile
l'eventuale ripresa televisiva.



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