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L' iWASH LED della Coemar
in prova allo studio 5 della Dear
iWASH LED allo Studio 5iWASH LED - la matrice RGB -
di Enrico Cairoli

Ecco un nuovo wash a led tricromatici da provare in studio, questa volta
TUTTO ITALIANO !
Apparentemente il principio di funzionamento è simile a quello del suo
concorrente francese già testato da me in un precedente articolo.
( vedi l'articolo su l'EYECOLOR )

Veniamo all'oggetto:
Il corpo del proiettore è realizzato in alluminio satinato, la parte mobile,
mentre la base in metallo è coperta da un guscio in resina dello stesso
colore della testa mobile.
Il pannello per i collegamentiLa testa in alluminio
Il proiettore anteriormente possiede un vetro di protezione della matrice
LED asportabile per l'eventuale inserimento di filtri e/o frost in aiuto al sistema
che a distanza ravvicinata ha non poca difficoltà a rendere omogenea
la tricromia. Purtroppo questo è un difetto di tutti i sistemi di questo tipo causato
dalla distanza fisica dei singoli LED monocromatici.
La fonte luminosa è composta da tre gruppi di LED da 1 W l'uno montati in piccole parabole
( 12 per ogni colore primario ) e da un solitario LED bianco posto al centro della matrice,
e qui la differenza . . .
Il display reversibileIl LED bianco !
L'EYECOLOR francese precedentemente testato non possedeva questo LED
bianco aggiunto il quale nel Coemar ha un compito ben specifico.
Su ogni colore miscelato dalla matrice si può aggiungere il bianco in ogni
momento per gestire la "luminanza" del colore stesso.
Nella realtà delle prove l'effetto del LED bianco sulla luminanza di un
colore si nota ben poco, l'intensità del bianco è veramente debole.
Unico effetto valido del LED bianco è quando si usa il proiettore puntato
"in macchina", quest'ultimo crea un brillanza al centro del colore
molto suggestiva.
Secondo me un gruppo di almeno 6 LED bianchi avrebbe consentito
al proiettore di creare colori pastello più "credibili".
Altra differenza dal concorrente francese è che il Coemar ha il dimmer
elettronico separato dall'RGB. Quindi non bisogna impazzire con l'intensità
dei singoli colori primari, una volta scelta la mescolanza del colore lo
si regola tranquillamente di intensità con un parametro a parte ( il dimmer ).

Ad occhio il proiettore è molto luminoso in ogni colore miscelato o
primario data la scelta di un tipo di LED a fascio molto stretto.
Il sistema comunque possiede uno step-zoom ( manuale ) per allargare
o stringere il fascio luminoso.
Questa caratteristica aiuta molto il flusso luminoso ma non certo la
possibilità in termini di qualità a mescolare in RGB senza macchie.
Per il movimento testa debbo dire che la velocità è il suo forte ed anche la
fluidità del sistema a 16 bit che da al proiettore dei movimenti molto precisi...
forse anche troppo per un wash !? ( pan 538° - tilt 270° )
Velocità purtroppo accompagnata da una rumorosità non proprio contenuta,
ma non si può avere tutto da un testa mobile che si muove veloce quasi
come uno specchio di uno scanner !!
In argomento velocità posso dire che anche l'effetto strobo non è da meno
I LED riescono ad arrivare fino a 100 Hz !?
Sullo stesso parametro troviamo anche lo strobo casuale colore che crea un
effetto quasi da NEURO !
L'iWASH LED - avanti -L'iWASH LED - dietro -
Sul pannello purtroppo per le connessioni DMX512 troviamo solo connettori a 3 pin,
dato lo spazio minimo probabilmente i 5 pin non sarebbero entrati.

Ultime cose:
Il peso dichiarato 11,2 Kg,
Alimentazione universale da 100 a 240 Volt 50/60 Hz
Vita media dei LED 100.000 ore.
Compatibilità DR 1.

CONCLUSIONI PERSONALI:
Conclusioni personali...
Il piccolo testa mobile a diodi svolge egregiamente il suo compito utile per piccoli
fondali o scenografie, come complemento illuminotecnico architetturale ed
effettistica per discoteche o set televisivi ove richiesto una luce High Tech !
Nessun problema di flicker con le telecamere come si era verificato con l'EYECOLOR.
Secondo me un potenziamento dell'unità bianca ne migliorerebbe le prestazioni.
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PER ULTERIORI INFORMAZIONI VAI AL SITO COEMAR
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Buon lavoro a tutti !

© Enrico Cairoli 2005



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