di Enrico Cairoli
Nello stand della Jands
Lighing ha avuto seguito la mia piccola indagine sui banchi luce
con O.S. Linux.
Grazie al paziente Giancarlo Vannetti ho approfondito le doti
gestionali della grande consolle L5 ma in
particolare questa volta mi sono dedicato alla versione più
piccola (mica tanto), la I3.
Negli ultimi anni i nuovi prodotti led, i media server e i dispositivi
con molti canali dmx di controllo hanno
cambiato drasticamente l'ergonomia delle consolle luci. La vecchia
classificazione banco per le bianche
o banco per i motorizzati ormai non esiste più. Ci sono consolle
più o meno grandi e... basta.
Il mio interesse verso la versione I3 è stato
motivato da un esigenza di esaminare una consolle adatta
anche alla vecchia classificazione (bianche e motorizzati).
Nelle regie luci televisive e non, quando il lavoro è di un
certo rilievo si tende a separare la gestione delle luci
bianche da quelle motorizzate sia per praticità operativa sia
per affidabilità. Ma sono sempre
così separate ?
E qui nasce la nuova esigenza operativa.
Secondo me il banco ideale deve avere oggi una possibilità
gestionale più ampia.
In un impianto tipo può capitare d'inserire nel banco dedicato
alle bianche anche qualche dispositivo
multi-parametro, come dei par led, delle barre led, etc..
Insomma in un piazzato luci si può decidere di mettere
l'illuminotecnica scenografica sulla consolle delle bianche.
Appunto per questo la I3 copre l'esigenza colpendo al
centro il problema.
Questa macchina ha 4 uscite dmx quindi può tranquillamente
dedicare un'uscita per la sala regolatori e le
altre 3 a piacere per tutti gli altri utilizzi gestionali. Il sistema
operativo usa indifferentemente ogni cosa.
Il software interno rimane lo stesso per tutte le versioni con tutte le
sue fantastiche possibilità con la differenza
che nella I3 lavoriamo con il mouse e con le leve e i
crossfader tradizionali.
Continuo a dire che la fluidità di queste macchine si giustifica
grazie al merito del software Vista
ma il sistema operativo LINUX ne completa l'affidabilità.
Una cosina che attirava la mia
attenzione nello stand confinante a quello Jands era un piccolo set
di prodotti led estremamente luminosi.
i Chroma-Q.
In particolare si trattava di
alcuni corpi illuminanti a luce bianca (3200°K, 6000°K e
vari-white)
Spesso una ricerca del sostituto della vecchia rivetta teatrale alogena
non è compito facile.
I led in questo campo ci hanno risolto molte cose ma quando si cerca un
3200 di precisione senza l'esigenza
di colorare si fatica a trovare qualcosa di valido.
La serie Studio Force 12 comprendeva versioni a temperature colore
calde, fredde e variabili di precisione
con emissioni di tutto rispetto oscillanti tra i 5000 e 6000 lumens.
C'era anche un mostriciattolo (vari-white) con una potenza di 8000
lumens grazie all'utilizzo
dei nuovi phosphor led.
Alla
prima demo cercherò di approfondire il prodotto.
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led visita il sito
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© Enrico
Cairoli 2013